mercoledì 29 giugno 2011

Editoria italiana ed autori esordienti

    Tutti sappiamo che in Italia si scrive (molto) e si legge (poco); data questa premessa, non è difficile capire perché gli editori siano così diffidenti nei confronti degli autori esordienti: si tratta di autori sconosciuti, per i quali nessuna casa editrice se la sente di assume rsi il (grosso) rischio di stampare tante copie che potrebbero restare ampiamente invendute sugli scaffali.
    In realtà, il problema maggiore sta nel fatto che gli editori sono una cosa, i distributori sono un'altra e non è detto che, ammesso che si sia trovato un editore tradizionale, magari piccolo, disposto a stampare un libro, questi sia poi in grado di distribuire realmente il libro nelle librerie. Insomma, nel passaggio dalla stampa alla distribuzione c'è qualcosa che non sempre funziona.
   Va comunque detto che l'evoluzione tecnologica offre oggi qualche opportunità in più agli scrittori esordienti e qualcosa, molto lentamente, si muove in Italia, sulla spinta di quanto succede nel mondo anglosassone con il fenomeno del cosiddetto print-on-demand o degli e-book; ne riparleremo in un prossimo post, esaminandone, per quanto possibile, i pro ed i contro.
   Per offrire ulteriori spunti di discussione ho inserito un video in cui Leo Sorge, un esperto di comunicazione digitale, spiega alcuni aspetti della questione che ai più sono, di solito, sconosciuti ed offre alcuni dati sulle vendite di libri in Italia che sono sorprendenti.



Ritorneremo, come detto, sull'argomento; intanto attendo i vostri commenti.

Ferdinando G. Rotolo (giugno 2011)

sabato 18 giugno 2011

Cinque film (italiani) da non dimenticare

Dopo qualche settimana di pausa, eccoci a completare l'elenco dei film italiani da salvare; come già detto prima, i gusti sono gusti e sarebbe bello sapere i vostri. Ecco le mie scelte:
Miseria e nobiltà di Mario Mattoli (1954)

Uno dei capolavori di Totò, tratto dall'opera di Scarpetta, nostalgico affresco di una Napoli sospesa tra sogno e realtà.

Il buono il brutto e il cattivo di Sergio Leone (1966)


Forse il 'vero' capolavoro di Leone: western epico sullo sfondo della guerra di secessione con punte di humour nero, sapientemente girato e montato; memorabile la scena finale del duello nel cimitero. Indimenticabili le musiche di Moricone.

Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963)


Tratto dal romanzo di Tomasi di Lampedusa, un film di grande impatto; il racconto delle luci e soprattutto delle ombre del nostro risorgimento. Splendida Claudia Cardinale e grande Burt Lancaster. Famosa la scena del ballo.

Mediterraneo di Gabriele Salvatores (1991)


Il capolavoro di Salvatores, che dimostra come si possa fare un film ispirato alla commedia all'italiana e, al tempo stesso, carico di significati; potente il messaggio anti-bellicista che viene dal film, che è anche un invito alla ricerca di sé stessi. Grande Abbatantuono, stupenda l'ambientazione nelle isole dell'Egeo.

Cuore sacro di Ferzan Ozpetek (2005)


Ok, il regista è turco, ma ormai si può considerare italiano. Discusso film, che è  un viaggio misterioso attraverso la 'follia' dell'altruismo, dell'amore verso gli altri spinto fino alla rinuncia a tutto: una sorta di francescanesimo laico. Le critiche sono state discordi, ma a me il film è piaciuto. Intensa la Bobulova.

Ferdinando G. Rotolo (giugno 2011)