lunedì 5 ottobre 2015

La forza della gabbianella

Questo mese cogliamo l'occasione per porgere gli auguri di buon compleanno ad un grande scrittore cileno, Luis Sepulveda,  nato a Ovalle (Cile) il 4 ottobre del 1949, autore di tante opere di narrativa, tra cui il celeberrimo racconto Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Il racconto, reso celebre in Italia anche da una versione cinematografica d'animazione che nel 1998 riscosse grande successo di pubblico e di critica, racconta la storia di un gatto, Zorba, che si trova, suo malgrado, ad accudire una piccola gabbianella, nata da un uovo deposto, sul balcone della casa in cui egli è ospitato, da una gabbiana morente a causa del petrolio che le ha imbrattato le piume nel mare del nord. Prima di spirare, la povera gabbiana riesce a strappare a Zorba una triplice promessa: che egli avrà cura dell'uovo che lei ha deposto, che avrà cura della gabbianella e, soprattutto, che le insegnerà a volare. Come è noto, il gatto Zorba, grazie all'aiuto di altri gatti del porto di Amburgo e persino di un umano, riuscirà a mantenere la promessa, fino a far, un giorno, volare la gabbianella. 
Il testo è giustamente uno dei più conosciuti dell'autore cileno e propone ai lettori alcuni dei temi che gli sono più cari: l'amore per la natura, spesso deturpata dall'egoismo miope degli umani, la solidarietà, anche tra 'diversi' (in fondo la gabbianella e il gatto possono essere considerati metafora degli individui che appartengono a culture ed etnie diverse), la difficile ricerca di rapporti sociali disinteressati e non-utilitaristici.
Se tutta la storia è certamente interessante e piacevole da leggere, vorrei sottolineare un momento quasi epico del racconto, ossia il momento in cui la gabbiana Kengah, con le piume imbrattate da petrolio produce uno sforzo gigantesco per innalzarsi in volo. In quella gabbiana, che sopporta i crampi, pur di uscire dalla macchia scura e pestifera di petrolio, che sbatte ripetutamente le palpebre e tuffa la testa in acqua, per pulire gli occhi, che si strappa con dolore le piume della coda impregnate di petrolio, per governare il decollo e che, con un supremo sforzo, vola fino alla citta di Amburgo , pur di deporre un uovo, noi ammiriamo la forza inesauribile della Vita e della Natura che non si arrendono dinanzi al male provocato dall'ottusa avidità degli umani. E quell'uovo che si schiuderà, quella gabbianella che nascerà e che riceverà le cure affettuose del gatto Zorba, rappresenterà la vittoria della Vita, che avrà l'ultima parola sul male e sulla morte.
Un sentito grazie a Luis Sepulveda, che, con questo racconto che ha per protagonisti gli animali, sotto le sembianze di una favola moderna ci ha trasmesso un messaggio davvero importante, da tramandare alle giovani generazioni: la natura è un patrimonio di tutti e nessuno, in nome del profitto, ha il diritto di sentirsene padrone o, peggio, di distruggerla.

Ferdinando G. Rotolo (ottobre 2015)