domenica 22 maggio 2011

La madalonizzazione ovvero ignoranza

    Cari amici, grazie alla segnalazione di una follower (hobina) che ringrazio di cuore, sono venuto a conoscenza di un episodio surreale, avvenuto al Salone del libro di Torino di quest'anno.    
Dunque, in occasione del Salone, l'evento librario più importante in Italia, alcuni ragazzi dell'Università della città sabauda hanno pensato di allestire un bello scherzetto ai personaggi famosi in visita alla Mostra, forse più per farsi notare dai media che per autentico interesse culturale.
     Essi hanno allestito una specie di stand dedicato ad un nuovo fantomatico scrittore, chiamato Madalon, autore di un altrettanto fantomatico romanzo 'opera prima', dal titolo L'implosione. Uno di loro, poi, ha assunto le sembianze del presunto giovane scrittore ed è andato a ringraziare personaggi famosi presenti (da politici a giornalisti, da scrittori a conduttori televisivi) per le ottime recensioni ricevute sul suo 'straordinario' romanzo.
     Naturalmente, nessuno di costoro aveva mai visto il fantomatico testo, ma tutti hanno fatto finta di averlo letto, improvvisando commenti più o meno dettagliati sulla trama, sull'ambientazione, sui personaggi, addirittura con consigli all'autore sulla sua prossima fatica letteraria.
     Ora, questa burla dei buontemponi torinesi, sulla quale ci sarebbe da ridere, non solo ci svela il livello pauroso d'ignoranza in cui versa il nostro paese, soffocato dai tuttologi, ossia  da quei cosidddetti opinion leaders che fingono di sapere tutto, anche quando ciò è palesemente falso; ma, soprattutto, getta una luce indiscreta sui collaudati meccanismi che stanno dietro certi 'successi' commerciali recenti di autori semisconosciuti, che però, grazie ai loro editori, hanno goduto di battage publicitari di ampio respiro, tali da spingere molti a comprare 'quel' libro, se non altro per curiosità: la pubblicità, i rumors sul libro sono quasi più importanti del libro stesso! Così, come fossimo in un salottino virtuale, si crea un circolo vizioso della chiacchiera, che si autoalimenta e che autoalimenta le vendite.
     D'ora in poi facciamo dunque attenzione alle altisonanti recensioni che illustri critici fanno ai nuovi testi in uscita: chi ci garantisce che essi abbiano davvero letto in modo esauriente i libri che vanno commentando? Chi ci assicura che essi non siano semplicemente complici di logiche di marketing imposte dagli editori?
    Già, c'è davvero poco da ridere.

Su booksblog il video della burla

Ferdinando G. Rotolo (maggio 2011)

7 commenti:

  1. conosco l'episodio; il grande Guy Debord l'avrebbe segnalato come esperimento situazionista!!

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  2. Ciao Ferdinando....disconoscevo il fatto e, condividendo in pieno la tua tesi, semplicemente aggiungo che oggi, pur di sembrare a tutti i costi colti o esperti di cultura, ci improvvisiamo detentori del "nulla" e sai qual è la cosa buffa? ...ne andiamo orgogliosi!!! Ciao
    Francesca

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  3. Sembra incredibile, ma, evidentemente, a volte la realtà supera la fantasia! Un grande applauso agli studenti della facoltà, stavolta l'hanno combinata proprio bella!
    Claudio

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  4. ciao Ferdinando, ti ringrazio tanto per avermi citato nel tuo post, mi sembrava doveroso spargere la notizia su questo fatto che ha del surreale. E' stato esilarante vedere una donna come l'annunziata dire "ti ho confuso tantissimo con culicchia" quando era evidente che non aveva la più pallida idea di quello che diceva. Bisogna stare in campana, sempre in campana anche quando si sceglie un libro, c'è sempre qualcuno che fa l'interesse di qualcun'altro a scapito della gente comune.

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  5. non ci posso credere! a che (bassissimi) livelli siamo arrivati! dire la verità (in questo caso ammettere di non conoscere il libro) sarebbe stato molto più intelligente e a mio parere dignitoso, in fin dei conti non si può sapere sempre tutto. l'unico commento che mi viene è:che tristezza! per fortuna che sulla copertina dei libri c'è il riassuntino della trama, almeno una persona può scegliere di leggerlo a seconda del gusto o dell'ispirazione e, se si sbaglia, almeno si è sbagliato con la propria testa!
    tartaruga82

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  6. I problema Prof. è che oramai la "reale" sete di conoscenza è nettamente superata dall'ipocrita voglia di apparire piuttosto che di essere.
    Antonio R.

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  7. Mancanza di umiltà, ecco tutto! "Lor signori" davanti ad una telecamera non avrebbero mai potuto sottrarsi nel rilasciare un commento di approvazione, per quanto finto fosse...e così hanno preferito fingere piuttosto che , con umiltà appunto, affermare di non conoscere! Pessima figura per noi italiani che (per sfortuna) siamo rappresentati da questi "dotti"!

    Veronica C.

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